L‘influenza aviaria continua a imperversare per il Vecchio Continente: se è pur vero che la Francia, uno dei teatri più significativi di questa ultima stagione epidemica (la più grave di sempre, secondo il giudizio unanime della comunità sanitaria e scientifica), ha dichiarato chiusa l’emergenza dopo avere abbattuto circa 10 milioni di volatili e si prepara ad avviare la campagna di vaccinazione di massa; qualche chilometro più a Nord la situazione continua a essere piuttosto delicata. È il caso, per fare un esempio, della Finlandia: le ultime comunicazioni delle autorità governative del Paese ci informano che è stato dato l’ordine di procedere con l’abbattimento di 50 mila visoni e volpi distribuite in tre strutture di allevamento.
Influenza aviaria nei mammiferi: i casi in Finlandia
I nostri lettori più fedeli sapranno bene che non si tratta affatto dei primi casi di infezione in mammiferi: durante gli scorsi mesi, ad esempio, le autorità veterinarie di un po’ tutto il globo hanno segnalato casi in orsi, volpi, procioni, puzzole e molto altro; con alcune delle più recenti che riguardano, tra l’altro, i cani e i gatti del nostro caro e vecchio Stivale.
Il progressivo aumento dei casi di influenza aviaria nei mammiferi ha innescato il limpido timore che il virus potesse rivelarsi il protagonista di una nuova e terribile pandemia: la comunità scientifica, pur riconoscendo la gravità di questa nuova configurazione, ha tuttavia rassicurato che il morbo in questione dovrebbe andare incontro a una serie di lunghe e francamente remote mutazioni prima di ottenere la capacità di “passare” da un uomo all’altro. In altre parole: il rischio della pandemia c’è, ma è davvero infimo.
Ma torniamo a noi – in Finlandia (così come nella vicina Norvegia) si stanno tuttora registrando focolai di influenza aviaria da record: come riportato da Reuters, il virus ha già ucciso migliaia di gabbiani e altre specie di uccelli, messo a rischio le unità bestiame e mosso le autorità locali a imporre restrizioni che limitano i viaggi in alcune aree del Paese.
“Il visone è una specie particolarmente problematica quando si tratta di infezioni da influenza aviaria” hanno commentato le autorità finlandesi “in quanto può essere un efficace ospite intermedio per il virus, consentendogli di mutare più efficacemente in una forma che infetterà gli esseri umani”. Numeri alla mano, a oggi sono stati trovati ceppi virulenti di aviaria in venti allevamenti di animali da pelliccia nel territorio finlandese, con altre quattro strutture attualmente in fase di analisi per scovare altre positività.