Nel corso del terzo panel della Conferenza sul futuro dell’Europa, tenutasi lo scorso fine settimana a Varsavia, i cittadini del Vecchio Continente hanno avuto l’occasione di fare sentire la propria voce in materia di ambiente, e il verdetto è assolutamente univoco: tasse più alte per gli sprechi e il cibo spazzatura, più incentivi per il green e i prodotti sanitari femminili, favorire gli allevamenti estensivi e limitare la pubblicità dei prodotti dannosi per il nostro pianeta.
In soldoni: “cara Europa, dacci uno stile di vita più sano e rispettoso, anche a colpi di tasse”. Numerose anche le richieste per i sussidi all’agricoltura biologica e “un sistema di etichettatura unificato graduato che mostri l’intera impronta ecologica per ogni prodotto disponibile all’interno dell’Ue”. La plastica, invece, è stata dichiarata il nemico pubblico numero uno: più incentivi per le aziende che passano a forme di imballaggio completamente biodegradabili, e sanzioni più severe per quelle che invece non lo fanno. Riassumendo in due parole, plastic tax.
Per quanto riguarda il capitolo salute, invece, i cittadini europei vorrebbero che “l’Unione europea salvaguardi gli standard sanitari comuni ma che spinga per un salario minimo decente, un numero massimo di lavoro e gli stessi standard di formazione, per le stesse certificazioni, per i professionisti della salute in tutta l’Unione”; e che i prodotti sanitari femminili “smettano di essere considerati come prodotti di lusso quando si tratta di tassazione, in quanto sono prodotti essenziali”.