Undici gruppi di indigeni della Amazzonia hanno deciso di denunciare una catena di supermercati francesi. Il motivo? Secondo loro hanno acquistato carne bovina da una società accusata di deforestazione.
Si chiama Groupe Casino ed è la multinazionale francese citata in giudizio da alcuni indigeni amazzonici sostenuti dall’ONG: in una dichiarazione, gli indigeni del Brasile e della Colombia sono riusciti a risalire al collegamento del gruppo al danno provocato alla deforestazione dell’Amazzonia.
“Secondo le prove raccolte e analizzate dal Center for Climate Crime Analysis per questo caso, Groupe Casino ha regolarmente acquistato carne di manzo da tre macelli“, hanno dichiarato. “I tre macelli hanno acquistato bestiame da 592 fornitori responsabili di almeno 50.000 ettari di deforestazione tra il 2008 e il 2020 … L’area deforestata è cinque volte più grande di Parigi“.
Casino controlla tra l’altro il più grande rivenditore di generi alimentari del Brasile, Grupo Pão de Açucar (GPA) e il rivenditore colombiano Almacenes Éxito: “la richiesta di carne bovina da parte di Casino e Pão de Açucar porta alla deforestazione, all’accaparramento di terre e alla violenza, ma anche all’omicidio di leader indigeni quando scelgono di resistere“. Pertanto imputerebbero alla società non soltanto il danneggiamento ambientale, ma anche un favoreggiamento allo schiavismo e una violazione dei diritti umani.
Di tutta risposta, Casino ha dichiarato ad AFP e alle agenzie di stampa Reuters di aver adottato un approccio “rigoroso” alle sue catene di approvvigionamento, ma l’azienda è stata comunque citata in giudizio ai sensi di una legge francese emanata nel 2017, secondo la quale le aziende devono evitare di violare i diritti umani e i danni all’ambiente nelle loro catene di fornitura.
“Con questa causa, cerchiamo di ritenere l’azienda responsabile delle conseguenze di questi impatti e di portare un po’ di sollievo alla realtà con cui si confrontano i nostri popoli indigeni sulle loro terre“. È la prima volta che questa legge viene usata contro una catena di supermercati. Se venisse accolta, il processo potrebbe iniziare fra un annoma intanto gli indigeni chiedono come risarcimento dei danni subiti oltre tre milioni di euro per le comunità indigene rappresentate e 10mila euro per ciascuna associazione coinvolta, come risarcimento per i danni morali.
[ Fonte: BBC ]