Chiuderà il 24 giugno Amazon Restaurants, il servizio di cibo a domicilio lanciato negli Stati Uniti quattro anni fa dal gruppo guidato da Jeff Bezos, attivo in ventitré città americane diverse. La chiusura definitiva del progetto arriva dopo la ritirata del servizio dal mercato inglese nel novembre scorso e, soprattutto, dopo l’investimento di mezzo miliardo di dollari (per la precisione, 575 milioni) con cui Amazon ha partecipato all’aumento di capitale della piattaforma di consegne a domicilio Deliveroo. Segnali che fanno capire che in realtà quella di Amazon non è una fuga in ritirata dal settore del delivery, ma solo una modifica degli assetti. La pensa così anche Wall Street, probabilmente, visto che l’addio ad Amazon Restaurants non ha fatto registrare variazioni significative in negativo per il titolo di Amazon. Invece, per gli altri servizi quotati in borsa, l’abbandono di un concorrente in un mercato sempre più sovraffollato e che comincia a dare segni di crisi, è stata salutata come una boccata d’aria fresca: le azioni del portale di delivery GrubHub, uno dei principali degli Stati Uniti, ad esempio, hanno guadagnato un 8,3% dopo la notizia della chiusura di Amazon Restaurants.
[Fonte: Agi]