Quella di Altroconsumo è una stroncatura netta, ma non sorprendente. Il carrello tricolore fece il suo debutto assoluto nei primi giorni di ottobre, inaugurando di fatto il cosiddetto trimestre anti inflazione; e già in queste primissime fasi dell’iniziativa evidenziammo, proprio su queste pagine, le prime perplessità – da un’adesione complessiva piuttosto contenuta a veri e propri corto circuiti semantici (come la mancanza di una tutela speciale per le imprese e i prodotti italiani, nonostante il “tricolore” puntualmente sbandierato nel nome stesso dell’iniziativa) passando per la pressoché totale assenza delle piccole realtà di bottega, evidentemente care alla maggioranza di governo.
Un mese e mezzo più tardi, con il trimestre anti inflazione pressoché a metà strada, Altronconsumo aveva ventilato una prima, impietosa analisi: il carrello tricolore, per farvela breve, stava facendo troppo poco “per costituire un reale supporto alla spesa degli italiani” e si stava configurando come “certamente non sufficiente per determinare effetti miracolistici di abbattimento dell’inflazione generale”. Il progetto, come accennato, aveva una durata trimestrale con scadenza al 31 di dicembre: a più di un mese dalla sua fine, diamo dunque un’occhiata al giudizio finale di Altroconsumo. Un piccolo spoiler: non pare che sia migliorato da quello precedente.
Il carrello tricolore delude: un’occhiata ai numeri
Accompagnato da squilli di tromba patriottici, rulli del tamburo della retorica e tante parole piene di vento, il carrello tricolore si è in definitiva rivelato insufficiente. Più che eloquenti le parole di Altroconsumo, che spiegano come il trimestre anti inflazione non sia “mai veramente decollato” e abbia “raggiunto l’obiettivo solo in maniera parziale”; e questo anche e soprattutto perché solamente a metà dello scorso dicembre “l’iniziativa fosse in via di dismissione in gran parte delle catene distributive”.
Altroconsumo ha preso in esame i prezzi di 125 categorie di prodotti in 15 punti vendita di 8 catene, super, iper e discount, tra Roma e Milano; verificando i prodotti acquistati e l’andamento dei prezzi rispetto al passato e alla media degli altri prodotti della stessa categoria rimasti esclusi dall’iniziativa.
Le prime de tranche dell’analisi di Altroconsumo, pubblicate nei mesi di ottobre e dicembre, avevano come già anticipato sottolineato come la platea di prodotti a prezzo calmierato fosse decisamente ristretta, con una netta presenza di beni della marca del distributore. In questa terza puntata questa egemonia è stata confermata (riguardava, numeri alla mano, il 96% dei prodotti analizzati), mentre si evince che solo per il 12% dei prodotti che prima erano nel carrello tricolore il prezzo è aumentato al termine del trimestre anti inflazione (si tratta di 84 prodotti sui 689 totali prima nel carrello), per il 79% (543 prodotti) il prezzo è rimasto invariato e per il 9% (62 prodotti) il prezzo è addirittura diminuito.
Traducendo il tutto, significa che per l’88% dei prodotti del carrello tricolore il prezzo non ha visto un rialzo al termine del trimestre, come invece sarebbe stato comprensibile se l’iniziativa avesse effettivamente influenzato i prezzi. Poi chiaro, un prezzo rimasto uguale è in senso lato migliore di uno aumentato, ma questi risultati sono ben lontani da quelli che avremmo potuto aspettarci da una vera ed efficace iniziativa di calmieramento dei prezzi (che poi sarebbe il modo in cui è stata presentata, di fatto).
Altroconsumo ha per di più analizzato l’andamento dei prezzi di tutti i prodotti delle 125 categorie considerate tra maggio-giugno 2023 e gennaio 2024, rilevando un aumento medio del 3,3% (trainato in particolare dagli iper e supermercati, come potrete immaginare) – altro segno che il carrello tricolore non ha di fatto lasciato tracce significative sui prezzi generali, che rimangono in aumento. In definitiva la presenza o l’assenza del carrello tricolore non ha cambiato molto per la salute del portafoglio dei consumatori: la previsione che sarà ricordato come poco più di un logo da apporre agli scaffali sembra sempre più concreta.