All’indomani del salto, la dieta di Gimbo Tamberi è al centro delle polemiche

Tamberi "sconfitto" e adesso anche passato al setaccio: le voci sulle cause delle coliche aumentano e il focus è l'alimentazione dell'atleta. Ne parla il prof. Calabrese.

All’indomani del salto, la dieta di Gimbo Tamberi è al centro delle polemiche

Avevano colpito, già prima delle Olimpiadi di Parigi 2024, le parole che l’atleta italiano dichiarò a GQ a proposito della propria alimentazione. Ora che è stato eliminato dai Giochi, per un risultato probabilmente compromesso da una salute messa bene alla prova da una colica renale insistente, la dieta di Gimbo Tamberi è nella bocca di tutti e sulle pagine di molti giornali. Perché? Perché quello dell’alimentazione nello sport è un tema delicatissimo, e in molti in queste ore si stanno chiedendo se un’alimentazione diversa avrebbe sostenuto meglio Tamberi. Con i se e con i ma non si fa la storia, né si vincono le Olimpiadi, ma parlarne con discernimento è un bene.

Gianmarco Tamberi rappresenta(va) l’Italia del santo in alto a Parigi, e ieri non ce l’ha fatta a superare quei 2,27 metri di altezza: l’oro è stato vinto dall’atleta neozelandese Kerr, e le ipotesi su quanto abbia potuto influenzare lo stato di salute di Gimbo o il suo stato fisico (parlano di “eccessiva magrezza”), purtroppo non si contano più. La Repubblica ha interpellato Giorgio Calabrese, nutrizionista e consulente del Governo.

L’alimentazione di Gimbo: non si parla d’altro

 

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Ogni atleta in qualunque sport può infortunarsi, anche nel momento più sbagliato della propria carriera (vedasi, giusto per restare in Italia, Jannik Sinner con la tonsillite che gli ha chiuso le porte delle Olimpiadi), ma se l’infortunio potrebbe avere a che fare con una dieta fai -da-te e con coliche renali, allora si accendono alcuni campanelli di allarme. Non siamo noi a dedurre l’indipendenza di Gimbo nel gestirsi l’alimentazione, fu lui stesso a dichiararlo qualche settimana fa a GQ: “devo arrivare alle Olimpiadi che sono al limite, per cui se perdi un chilo non hai più le energie e se hai un chilo in più invece è zavorra, quindi è molto complicato. Mi pesa tantissimo. Ho sempre detto che smetterò di fare questo sport per la dieta. Sono otto anni che mi seguo da solo la dieta“.

Come mai il cibo continua a essere un tema centrale in queste Olimpiadi 2024? Come mai il cibo continua a essere un tema centrale in queste Olimpiadi 2024?

Tuttavia non siamo nella vita di Gimbo Tamberi: possiamo solo ragionare partendo dalle sue stesse parole, e proponendo quelle di Calabrese, se non altro per arrivare magari a chi si sta approcciando ora allo sport di livello agonistico. Il dimagrimento è necessario, in questo caso, ma il Professore suggerisce a La Repubblica qualche accortezza: “avere un peso leggero non vuol dire che devi fare la fame, i carboidrati nella dieta ti portano ad avere l’energia: nel salto in alto fai 4-5 balzi e poi c’è lo stacco, ciò vuol dire che ci vuole muscolo potente ma che devi anche avere la benzina. E attenzione ai sali minerali, troppi fanno male. Altrimenti è come avere un motore potente come la Ferrari ma senza la benzina che ti fa andare avanti“. Ribadiamo, dovrebbero essere accortezze generiche e senza particolare riferimento alle esigenze o a quello che avrebbe dovuto fare Tamberi.

Calabrese ipotizza le cause della sua colica renale

Intervistato, tuttavia, Giorgio Calabrese ha dichiarato che a suo parere la colica di Gimbo è stata causata da un eccesso di sali minerali e proteine. E pensare che fino all’altro ieri avevamo atleti da tutto il mondo lamentarsi di come al Villaggio olimpico mancassero proprio le proteine, ma sicuramente il nutrizionista si riferisce alla lunga fase di preparazione dell’atleta. Fa riferimento infatti all’alimentazione iperproteica, “ma quello che gli atleti non sanno è che nutrendosi così, oltre alla colica renale può anche succedere che il muscolo possa andare in contrattura costante”.

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Continua: “ovviamente va visto caso per caso, ma anche i crampi sono la spia di una alimentazione sbilanciata (…). L’organismo si ribella, si concentrano gli ossalati nel rene e si formano i calcoli renali. Questo comporta coliche renali e debilitazione, e il dolore è insopportabileDopotutto, la vita di uno sportivo è questa: “trainings, diet, therapy, visualization, rest, sleep monitoring, meditation, lifestyle” come scrive Gianmarco Tamberi sulla propria pagina Instagram. Al contempo però, e necessariamente, dovrebbe passare anche un altro messaggio: rivolgersi agli specialisti e non fare solamente di testa propria.

Fonte: La Repubblica
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