Parlando di allevamento dei maiali, anche l’Efsa si è espressa contro l’abitudine di tenere le scrofe in gabbia durante l’allattamento e chiede che venga vietata tale pratica.
L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha appena pubblicato un parere scientifico inerente il benessere dei suini in allevamento. Secondo l’Efsa, ecco che le scrofe non dovrebbero più essere messe ad allattare in gabbie, bensì dovrebbero stare in appositi recinti con paglia e fieno.
Fra le varie raccomandazioni fatte, l’Efsa sottolinea come sia importante ridurre lo stress di gruppo quando le scrofe vengono messe tutte insieme subito dopo lo svezzamento o a inizio gravidanza.
Nella nota dell’Autorità viene specificato che, a seguito di valutazioni qualitative, paglia, fieno e foraggio a stelo lungo o tagliato sono i materiali più idonei per costruire i nidi. Le scrofe, con gli annessi suinetti, dovrebbero essere sistemati in appositi recinti da parto e non più in gabbie dove la scrofa non può muoversi. Inoltre questi recinti devono essere abbastanza ampi da permettere un certo movimento nella scrofa in lattazione, cosa che migliora anche il benessere dei suinetti.
L’Efsa ricorda che fra i più importanti fattori di rischio per il morso della coda ci sono proprio:
- spazi di movimento troppo ridotti
- tipo di pavimentazione
- qualità dell’aria
- stato di salute
- dieta
Olga Kikou, responsabile di Compassion in World Farming Eu, ha spiegato che l’Efsa ha appena confermato ciò che era noto da tempo: le scrofe soffrono in gabbia e tenerle così non è necessario in quanto ci sono alternative valide.
A proposito di allevamenti in gabbia: ricordiamo che il Parlamento europeo sostiene la petizione per eliminarli.