Anche il settore degli allevamenti ittici si trova a essere minacciato dalla crudele stretta della siccità: stando all’ultimo rapporto redatto da Feagripesca-Confcooperative, infatti, gli allevatori di mitili, vongole e ostriche si trovano a fare i conti con un eccesso di sale in acqua (e se vi sembra familiare è perché ne parlammo già in riferimento alle acque del Po) causato dal caldo e dalla carenza di piogge. Eccesso di salinità che, di fatto, favorisce la proliferazione di alghe e porta a una minore ossigenazione – mandando diverse coltivazioni in una condizione di sofferenza.
Se la percentuale di ossigeno disciolta in mare dovesse calare troppo, infatti, la crescita degli animali in allevamento si ferma; mentre altre specie a sangue freddo, come le orate, risentono dello sbalzo termico diventando iperattive e voraci e facendo razzia di cozze. Nello specifico a essere preoccupati sono soprattutto i miticoltori liguri, che segnalano una temperatura marina superiore ai venticinque gradi e un netto eccesso di salinità – mentre in altre località, come Orbetello, è allarme per la presenza di troppe alghe.
“La situazione al momento è sotto controllo ma si vede qualche alga in più rispetto al passato” commenta invece il vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative Emilia Romagna, Vadis Pesanti, facendo riferimento all’are del Delta del Po. “In questo momento le piogge in laguna sarebbero deleterie perché si creerebbe lo stesso effetto di quando in una pentola piena di acqua bollente si aggiunge il sale”.