Uno stop deciso agli allevamenti intensivi di polpo che, secondo un report stilato dall’organizzazione benefica internazionale Compassion in World Farming, è un procedimento particolarmente crudele e dannoso per il nostro pianeta. Il documento in questione, presentato oggi 8 ottobre in occasione della Giornata Mondiale del Polpo, contiene otto motivi a supportare la sua tesi.
“Octopus Factory Farming – A Recipe for Disaster” (questo il titolo del report, traducibile in italiano grossomodo in “Allevamento intensivo del polpo – Un disastro annunciato”) pone l’accento su come le procedure osservate negli allevamenti intensivi di polpo causerebbero “grandi sofferenze a questi animali di natura solitaria e curiosa, esponendoli, inoltre, a metodi di macellazioni inumani, in quanto al momento non è disponibile un metodo di macellazione che risparmi loro sofferenza”.
Come accennato in precedenza l’associazione, specializzata per l’appunto nella protezione degli animali da allevamento, ribadisce inoltre che tali sistemi sono dannosi per il pianeta a causa della dieta carnivora dei polpi, che appunto rende gli allevamenti insostenibili, e denuncia la mancanza di una qualsiasi legislazione per proteggere il benessere di questi animali.