Gli allevamenti di conigli diminuiscono a vista d’occhio: il motivo, secondo gli esperti, è che sempre di più i coniglietti vengono considerati animali da compagnia. L’esempio lampante di questo trend arriva dal trevigiano, zona centrale per l’attività di allevamento dei piccoli animali, dove le attività dedicate sono scese da 100 a 40 nel giro di poco tempo.
A denunciare il mutato atteggiamento dei consumatori nei confronti dei conigli è il presidente regionale di Confagricoltura Treviso Lodovico Giustiniani, che in risposta a una sollecitazione del nuovo vescovo Michele Tomasi sull’attenzione da prestare al benessere animale fa notare come questo tipo di approccio possa anche rappresentare una difficoltà per gli agricoltori. “ Noi in realtà da molti anni poniamo una grandissima attenzione al benessere animale, ma chi vive nella realtà urbana ha una conoscenza sempre meno approfondita delle dinamiche della campagna”, ha spiegato Giustiniani.
Più prudente rispetto all’influenza degli animalisti sui consumi di coniglio è invece Cristiano Diotto, presidente dei cunicoltori di Confagricoltura Treviso, il quale spiega che si tratta di “un comparto di nicchia rivolto ad un animale non facile da allevare e che richiede investimenti importanti. Quindi di un’attività che è stata progressivamente abbandonata a favore di attività agricole più redditizie”.
[Fonte: Ansa | Immagine: Pixabay]