Le nuove proposte presentate dalla Commissione europea relative alle emissioni industriali “sono un rischio per migliaia di allevamenti italiani”, sostiene la Coldiretti. Tali proposte, infatti, stanno ampliando la propria influenza (e la burocrazia che ne consegue) anche al settore delle produzioni bovine, tuttora in crisi per il rincaro dei prezzi dell’energia e per la guerra in Ucraina.
Le nuove misure porterebbero dunque costi aggiuntivi a bilanci già titubanti, spingendo le aziende più vulnerabili alla chiusura dei battenti. “Ho già sollecitato personalmente i Commissari Wojciechowski e Gentiloni, oltre ai parlamentari europei italiani delle commissioni ambiente, industria ed agricoltura, per modificare una decisione che rappresenta un attacco al sistema allevatoriale europeo” ha commentato il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che, mentre viviamo un momento in cui puntare sull’autosufficienza alimentare dovrebbe essere una priorità assoluta, “a Bruxelles si rischiano di fare scelte che aprono la strada alla carne sintetica”.
Il rischio aggiunto è quello di aprire le porte dell’Europa alle importazioni di paesi terzi che, potendo contare su minori standard di sicurezza ambientale e alimentare, incrementerebbero le difficoltà delle produzioni interne.