I grandi allergeni sono una serie di alimenti che più di altri possono causare allergie: alcuni sono noti da sempre, altri sono sempre più in crescita, come il sesamo. Negli Stati Uniti li chiamano i “big eight”: sono gli otto principali allergeni alimentari, che da soli causano le principali reazioni nei soggetti predisposti: latte, uova, arachidi , noci, pesce, crostacei, grano e soia.
Sono i prodotti che, secondo la legge federale, devono essere chiaramente etichettati sugli alimenti confezionati. A questi presto si aggiungerà il sesamo, visto che diversi studi denunciano le crescenti reazioni a questo alimento.
Sulla questione allergie, l’Unione Europea è ancora più restrittiva degli stati Uniti, e da noi sono molti più di otto i potenziali allergeni la cui presenza deve essere tassativamente indicata sulle confezioni.
Il sesamo c’è già, ed è quindi ancora più credibile il risultato degli studi sul sesamo arrivati alla Food and Drug Administration (che aveva iniziato una raccolta di informazioni cliniche sull’ingrediente nell’ottobre 2018).
L’ultimo studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association, prendeva in esame un campione misto di persone, rilevando che circa il 49% ha denunciato un’allergia o un’intolleranza al sesamo. Solo la metà di quel gruppo, tuttavia, ha descritto sintomi evidenti come orticaria, vomito o respiro sibilante e ha ricevuto una reale diagnosi di allergia al sesamo, ma è sufficiente per indicare un significativo aumento dei casi.
“Vediamo molta più allergia al sesamo rispetto al passato”, afferma Kari Nadeau, direttore del Sean N. Parker Center for Allergy and Asthma Research presso la Stanford University in California. Nonostante ciò, attualmente gli Stati Uniti non considerano ancora il sesamo tra gli allergeni più gravi. La situazione però sembra essere in evoluzione: la settimana scorsa, il governatore dell’Illinois ha firmato un disegno di legge che richiede che qualsiasi alimento venduto nello Stato dichiari l’eventuale presenza di sesamo sulle etichette, il che potrebbe significare un’estensione ad altro Stati, vista l’improbabilità che le aziende realizzino etichette ad hoc per l’Illinois.
Nel frattempo, la FDA continua a deliberare su una politica nazionale.
[Fonte: Popular science]