Allergica alle arachidi, spende 185 dollari per impedire agli altri di mangiarle

Succede in Germania: una donna allergica alle arachidi ha speso 185 dollari per comprare tutti i pacchetti di frutta secca del volo aereo su cui si trovava in modo da impedire agli altri passeggeri di mangiarle

Allergica alle arachidi, spende 185 dollari per impedire agli altri di mangiarle

Questa storia arriva dalla Germania. O meglio: da un volo Eurowings diretto da Dusseldorf all’aeroporto londinese di Heatrohw. Qui una donna, allergica alle arachidi e a rischio shock anafilattico, non ha avuto altra scelta che spendere 185 dollari per comprare tutti i pacchetti di frutta secca presenti sul volo in modo da impedire agli altri passeggerli di poterli aprire e mangiare. Ma la storia è un po’ più complessa di come appare a prima vista.

Allergica alle arachidi, trova una soluzione alternativa durate il volo

aereo

La donna in questione si chiama Leah Williams, ha 27 anni ed è allergica alle arachidi. Durante un volo precedente, la donna aveva sviluppata una forma di orticaria solo perché un altro passeggero vicino a lei aveva aperto un pacchetto di arachidi.

Così, essendo un soggetto a rischio shock anafilattico, dovendo volare per lavoro da Londra a Dusseldorf, aveva chiesto all’equipaggio di cabina di fare un annuncio nel quale spiegava i suoi problemi di allergia e chiedendo a tutti di evitare di servire e dunque mangiare arachidi durante il volo. Cosa che è stata prontamente fatta, senza nessun problema.

Ma le cose sono andate diversamente nel volo di ritorno da Dusseldorf a Londra. Qui Williams ha fatto la medesima richiesta: fare un annuncio nel quale spiegava il suo problema, chiedendo di non vendere e non mangiare arachidi. Solo che l’equipaggio di cabina, questa volta, ha risposto picche: non avrebbe fatto l’annuncio e avrebbero comunque continuato a vendere le arachidi in quanto la richiesta violava la politica della compagnia aerea.

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Secondo Williams, l’equipaggio di cabina sembrava non riuscisse nemmeno a capire quale fosse il problema di Williams, visto che le ha chiesto se per caso le servisse un inalatore nel caso avesse avuto una reazione allergica. E ricordiamo che parliamo di shock anafilattico.

Capendo che la compagnia aerea avrebbe continuato a vendere le arachidi durante il volo, per evitare di subire uno shock anafilattico, ecco che Williams è ricorsa all’unica soluzione possibile: ha comprato tutti i pacchetti di arachidi presenti sul volo, dicendo all’equipaggo che “Li comprerò tutto in modo che voi non possiate servirli. Non mi interessa quanto costa. Se non siete disposti ad aiutarmi, questa è l’unica cosa che posso fare”.

E così è stato: gli assistenti di volo le hanno venduto tutti i 48 pacchetti di arachidi che avevano a bordo, addebitandole 168 euro (185 dollari). Ma la cosa più desolante è stato quando gli assistenti le hanno chiesto se volesse poi prendere con sé i pacchetti di arachidi, dimostrando ancora una volta di non aver compreso quale fosse il problema.

Ovviamente Williams gli ha detto che non avrebbe preso le arachidi che, alla fine, sono state tutte chiuse in un sacchetto di plastica e riposte nella parte anteriore della cabina. Una volta atterrata, poi, Williams ha spiegato di aver inviato diverse email a Eurowings e di aver fatto diverse telefonate per lamentarsi e chiedere un rimborso, ma finora non ha ricevuto risposta.

Ma il sito di Eurowings cosa dice? Beh, sul sito non si capisce se le arachidi siano un spuntino tipico dell’azienda (altre compagnie aeree hanno deciso di non servire e vendere arachidi a bordo proprio per tutelare chi soffre di allergie, anche se non possono impedire ai passeggeri di portarle a bordo di propria iniziativa).

Tuttavia c’è scritto che non può impedire ai passeggeri di portarle con sé a bordo. Questo quanto scritto sul sito: “Per tale motivo Eurowings non è in grado di garantire che l’aereo sia privo di alimenti che potrebbero scatenare una reazione allergica, fra cui le arachidi”. Quello che il sito non menziona è la sua politica in merito alla richiesta da parte dei passeggeri di fare annunci in caso di allergie.