La colonnina del mercurio non mente: lavorare al caldo, e con questo caldo in particolare, diventa davvero complicato – se non pericoloso. La polemica si abbatte sullo stabilimento a marchio Electrolux di Susegana, piccolo comune incastonato nel territorio della provincia di Treviso, dove l’agosto rovente ha spinto i sindacati ad avanzare la richiesta di sospendere il lavoro durante le ore più calde della giornata. A onore del vero è bene notare che l’iniziativa dei sindacati andrebbe di fatto a coinvolgere solamente determinate aree della fabbrica in questione dove, a causa delle lavorazioni effettuate, le già alte temperature vengono innalzate ancora di più.
Troppo caldo per lavorare: il caso dell’Electrolux di Susegana
Stando a quanto lasciato trapelare, i responsabili per la sicurezza dei lavoratori dello stabilimento hanno per l’appunto inoltrato alla direzione aziendale di Electrolux la richiesta di fissare un incontro al fine di discutere la possibilità di evitare le ultime tre ore del turno mattutino (ossia, tanto per intenderci, la fascia oraria che va dalle 13 alle 16: le ore più calde della giornata) a causa “dell’innalzamento della temperatura in determinate aree dell’impianto”.
Dati alla mano, i rapporti redatti dalle Rsu a questo proposito indicano che nelle zone in questione della fabbrica veneta, in particolare in quelle destinate alla produzione dei frigoriferi Electrolux modello Cairo e nel reparto dedicato agli imballaggi, le temperature sono solite raggiungere i 34 gradi, peggiorati per di più dalla cappa di umidità. Un caldo che, come accennato, rende difficile – se non pericoloso – lavorare.
È bene notare che, a onore del vero, Electrolux si è già adoperata per mettere a disposizione dei dipendenti integratori a base di sali minerali e porzioni di anguria in modo tale da “tamponare” i disagi connessi al caldo eccessivo nelle aree produttive sopracitate. I sindacati, tuttavia, non si sono lasciati abbagliare; e hanno sottolineato come tale disponibilità di rinfresco si scontri con l’impossibilità dei lavoratori di lasciare la postazione.
Le rappresentanze sindacali interne hanno per di più precisato che, al verificarsi di certe condizioni e in stato di autonomia, le Rls possono decidere che gli operai abbiano la facoltà di scegliere se interrompere il lavoro e rincasare senza incorrere in sanzioni.
L’incontro tra Electrolux e sindacati, tuttavia, pare non abbia prodotto i risultati sperati: l’azienda avrebbe risposto di “no” alla richiesta avanzata; e come conseguenza – stando a quanto lasciato trapelare – alcune centinaia di operai hanno deciso di lasciare il lavoro prima della fine del turno (alle 13 anziché alle 16) o di non presentarsi in fabbrica all’inizio del secondo.