Allarme carenza ostriche in Normandia: tutta colpa della tempesta Ciaran

Imprevedibili effetti della tempesta Ciaran: gli allevatori della Normandia lanciano l'allarme carenza ostriche

Allarme carenza ostriche in Normandia: tutta colpa della tempesta Ciaran

Anche se è vero che non mangiamo certo ostriche tutti i giorni, è indubbio che con l’avvicinarsi delle feste i ristoranti che le hanno nel menu abbiano bisogno di scorte maggiori. Idem dicasi anche per chi vuole organizzare un cenone a casa proponendo agli ospiti proprio questi molluschi. Anche se pare che il Natale delle ostriche sia salvo, i problemi arriveranno dopo: la carenza di ostriche che ha colpito la Normandia a causa della tempesta Ciaran si farà sentire nei mesi di gennaio e febbraio.

Cosa è successo agli allevamenti di ostriche in Normandia?

ostriche

Il problema degli allevamenti di ostriche in Normandia si chiama Ciaran, una tempesta he a inizio novembre ha imperversato anche nella regione francese con venti che sono arrivati a 170 km/h. A spiegare cosa sia successo è Patrice Rodes, un allevatore di ostriche da 12 anni che lavora lungo la costa occidentale del Cotentin.

Rodes ha esordito sostenendo di non aver mai visto una cosa del genere da quando si occupa dell’allevamento di ostriche (che per inciso si dice ostricoltura). L’allevatore ha rassicurato tutti: il volume di produzione non cambierà per Natale. Il che è un bene. Il problema, però, insorgerà a gennaio e febbraio: la tempesta ha distrutto i sacchi di piccole ostriche in quanto più leggeri rispetto ai sacchi pesanti di ostriche grandi che saranno vendute a Natale.

Mancando i sacchi di piccole ostriche ecco che nel corso dei mesi di gennaio e febbraio ci sarà una sensibile carenza di ostriche sul mercato. Il guaio è che dall’inizio della tempesta gli allevatori sono potuti venire a conteggiare i danni solamente adesso, dopo due settimane. Prima infatti c’erano le maree che impedivano loro di agire.

Adesso gli ostricoltori sono impegnati a sollevare i tavoli, le strutture di metallo su cui si trovano i sacchi con le ostriche, in modo da toglierli dalla sabbia in cui sono finiti a seguito della tempesta. Il fatto è che le ostriche vivono in acqua, non scavano e quindi se finiscono sotto la sabbia non riescono a respirare e muoiono. Per sapere quante siano morte soffocate dalla sabbia bisognerà però aspettare altre tre settimane: se si apriranno, ecco che vorrà dire che sono morte e non più commerciabile.

Inoltre le tempistiche si dilatano per gli impianti che si trovano più al largo: per quelli bisognerà aspettare gennaio.

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Rodes ha poi continuato rivelando che il vento ha soffiato così forte da squarciare e strappare i sacchetti per le ostriche, molti dei quali sono stati portati via dalle forti raffiche. Il tutto poi è avvenuto in un periodo non facile per l’ostricoltura. Secondo l’allevatore i prezzi delle ostriche sono scesi in maniera non giustificabile. E tutto per colpa della GDO che ha voluto compensare gli aumenti legittimi dello scorso anno.

Anche Thierry Helie, il presidente del comitato regionale della molluschicoltura della Normandia del Mare del Nord, ha dichiarato di essere preoccupato per le 200 aziende della costa ovest. La zona più colpita è quella che va da Chausey a Glatigny: qui una dozzina di allevamenti sono stati del tutto distrutti, con molti altri che hanno subito danni per un valore del 20-30%.

Tutto ciò ha causato la perdita del 30% del prezzo di vendita. Facendo comunque parte del settore agricolo possono comunque vendere in perdita, solo che rimane il fatto che a fine gennaio non ci saranno sufficienti ostriche: molte saranno morte e le altre peseranno di meno, diventando così difficili da vendere. Chissà se il fatto che le ostriche della Normandia sono appena diventate una IGP potrà compensare questa riduzione delle vendite?