Gli alimenti contraffatti non sono solo un enorme danno per l’economia, ma secondo una recente indagine di Coldiretti fanno anche paura a due italiani su tre.
Secondo una stima dell’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) ìogni anno la contraffazione genera perdite pari a 15 miliardi di euro nelle entrate dei bilanci dei governi Ue colpendo dai vini agli alcolici, dai farmaci ai giochi per bambini.
“La contraffazione è un crimine particolarmente odioso perché – sottolinea Coldiretti – mette a rischio la salute delle persone, come confermato dalla stessa analisi Euipo, si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto in questo periodo di crisi con l’emergenza coronavirus quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza”.
A livello mondiale le frodi sul cibo valgono oltre 100 miliardi di falso Made in Italy agroalimentare con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.
“Proprio la malavita – continua la Coldiretti – considera l’agricoltura e l’alimentare aree prioritarie di investimento strategiche in tempo di crisi perché del cibo nessuno può fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana della persone sia dal punto di vista economico che della salute”.