Gli ultimi dati diffusi dall’Eurostat puntano i riflettori su uno scenario tutt’altro che allegro, che sottolinea una condizione di grave carenza nell’ambito dell’alimentazione. Si calcola, infatti, che l’8,6% dei cittadini dell’Unione Europea non possono permettersi un pasto adeguato; e la percentuale arriva al 21,7% tra le persone a rischio di povertà.
“In Italia” si legge sul rapporto Eurostat in questione, “l’impossibilità di permettersi un pasto adeguato ed equilibrato, a base di proteine animali o un equivalente vegetariano, riguarda il 9,9% della popolazione totale e il 21,9% delle persone a rischio di povertà (dati 2019)”. E sì, quel “dati 2019” alla fine fa presagire che, verosimilmente, le percentuali siano cresciute ancora, vuoi per le difficoltà legate alla pandemia o i più recenti rincari a luce e gas.
Questo indice è uno dei 13 elementi utilizzati per determinare il tasso di “grave deprivazione materiale e sociale“, condizione definita dalla concomitanza di sette indicatori su 13. Questi comprendono la capacità di far fronte a spese impreviste, la possibilità di permettersi una settimana di ferie annuali lontano da casa, la capacità di far fronte agli arretrati di pagamento, la capacità di far fronte a spese impreviste, la possibilità di permettersi una settimana di ferie annuali lontano da casa, la capacità di far fronte agli arretrati di pagamento. Sono inclusi anche indicatori individuali come l’avere una connessione internet, il poter sostituire vestiti logori con altri nuovi, avere due paia di scarpe che calzano correttamente, la possibilità di spendere una piccola somma di denaro ogni settimana per se stesso, avere attività ricreative regolari e ritrovarsi con amici/familiari per un drink o pasto almeno una volta al mese.
Tornando all’ambito dell’alimentazione, i dati indicano che gli Stati con percentuale più alta di persone a rischio povertà che non possono permettersi un pasto adeguato sono Bulgaria (54,6%), Grecia (45,6%) e Slovacchia (36,0%). Ottimi risultati, invece, per Cipro (3,8%), Irlanda (3,9%), Lussemburgo e Paesi Bassi (entrambi 6,6%). Per quanto riguarda invece la percentuale di persone che non possono permettersi un pasto adeguato ogni due giorni, troviamo i valori più alti (calcolati sulla popolazione complessiva, e non sul totale delle persone a rischio di povertà) in Bulgaria (25,9%), Germania (15,1%), Romania (14,7%), Grecia (12,4%) e Francia (7,1%).