La felicità sta nel prossimo pacchetto di cracker, e non sul fondo del barattolo di Nutella: questo, in soldoni, è quanto emerge da una ricerca condotta sulle associazioni tra cibo, emozioni e sensazioni condotta da Uber Eats, che ha preso in esame circa 1200 italiani tra i 20 e i 50 anni. I risultati parlano chiaro: per il 62% degli intervistati, la felicità è associabile al cibo salato, che evoca anche un senso di rigenerazione (per il 55% in tutto) e al relax (49%).
Il cibo dolce, invece, viene associato a sensazioni di consolazione o golosità: per il 59% uno snack dolce è sinonimo di un bisogno o un senso di ricarica, seguito dal piacere (53%) e dalla soddisfazione (46%). Non dovrebbe sorprendere che la felicità abbia occupato una posizione centrale in questa ricerca: il cibo è parte della sfera emozionale della maggior parte delle persone, e vi sfidiamo a non associare alcuni dei momenti più memorabili della vostra vita a un piatto o a un sapore. Sempre stando alle rilevazioni della ricerca, il 71% delle persone ha dichiarato che associa una sensazione di felicità quando si assaggia un cibo che ci piace, seguita da piacere (64%) e serenità (61%).
Se diamo un’occhiata ai cibi maggiormente associati alla sensazione di felicità, troviamo cioccolata, pizza e tiramisù sul podio, mentre la frutta chiude la classifica. Come vi abbiamo accennato, per molti l’associazione mnemonica felicità-cibo è ben radicata: per il 61% degli intervistati, infatti, l’odore del cibo è legato a ricordi felici; e il gusto è la sensazione dominante nel decidere cosa mangiare (63%). Infine un piatto di colore caldo suscita prima di tutto energia (54%), in secondo luogo calore (47%) e sicurezza (39%). Le pietanze di colore freddo ispirano tranquillità (54%), appagamento (47%) e contentezza (33%).