In questi giorni è senza dubbio l’ospite preferito, Alessandro Borgese, che dopo aver partecipato al 2046 Podcast ora è protagonista del podcast Tintoria di Stefano Rapone e Daniele Tinti. Gli autori hanno dedicato alla Giornata della ristorazione la 215esima puntata, registrata live nella storica sede milanese in Santeria Toscana 31 e invitando lo chef per parlare in generale del proprio settore. Atteggiamento sicuro e sincero, che si prende poco sul serio, consapevole di essere “figlio di una sex symbol“.
Racconta la propria vita, Borghese: tra i compagni di scuola che lo prendevano in giro a causa del lavoro di sua mamma (Barbara Bouchet) e le cucinate clandestine a casa ispirato dal padre che “doveva pensare al ragù”, tra i naufragi mentre cucinava sulle navi da crociera e i retroscena sulle trasmissioni che conduce da anni.
“Mia madre stava nuda su Playboy”
Si è fatto le spalle larghe durante la scuola inglese, Alessandro Borghese, quando con fermezza sconfiggeva i bulletti seguendo i consigli della stessa mamma Barbara, che lo esortava: “tu vai e dì che tua madre sta nuda su PlayBoy perché se lo può permettere, invece la mamma del tuo amico è un cesso“. Insomma non si nasconde davanti allo specchio – così come nell’ospitata precedente in un altro podcast non si è nascosto nemmeno davanti alle telecamere raccontando i retroscena più insostenibili accaduti a 4 Ristoranti.
L’infanzia in un “melting pot di religione e idee e un mondo internazionale, per cui devo ringraziare i miei genitori (e cerco di fare la stessa cosa con le mie figlie)”, gli ha aperto la mente. Ed è forse questo che lo tiene con i piedi saldi a terra, certamente rispetto ad altri colleghi. Spiega, infatti, incalzato da Rapone e Tinti: “non l’ho mai capita questa cosa che i cuochi devono essere cattivi. La cucina è una cosa seria perché mangiare è una cosa seria, ma non sono un cardiochirurgo quindi ‘anche meno’. Mangiare è gioia, condivisione, divertimento, famiglia, cultura. Un lavoro stressante, ma non bisogna necessariamente lanciare piatti, anch’io ogni tanto mi incazzo, ma non così tanto. Poi ho la cucina a vista quindi mi si vede se mi incazzo”.
La cucina è mestiere pari al sesso e alle pompe funebri
Alessandro Borghese si definisce “artigiano non artista, la mia è una soddisfazione immediata io cucino tu mangi. La soddisfazione del cuoco è continua, l’opera d’arte deve stupire nel tempo, ci vuole tempo“. Insomma lui voleva creare con le mani qualcosa di tangibile nell’immediato, provato anche dalla vita della mamma che era sempre in attesa di un provino o di un casting o delle riprese: “questa cosa mi metteva ansia, di aspettare qualcun altro“, ed ecco la vocazione per la manualità concreta. Il papà di origini napoletane, in questo, ha sicuramente dato una mano.
La cucina è il mestiere che non finisce mai, insieme “a sesso e pompe funebri… e ho iniziato dalla cucina”. Ha fatto cenno anche a Marisa Laurito, sua compare nella nuova stagione di Celebrity Chef, che gli ha insegnato di “non mangiare cose che ti fanno ingrassare inutilmente”: le cose per gola sono inutili, bisogna mangiare quello che fa godere e che soddisfa. Gli autori (dopo che Tinti ha confessato che da adolescente amava inzuppare il pane nella coca-cola) chiedono quale sia il guilty pleasure di Borghese: “la rosetta romana con latte e zucchero“.
Ulteriori parole su 4 Ristoranti
C’è tanto da dire, evidentemente, su 4 Ristoranti – argomento che difficilmente si esaurirà mai. E, come già detto, è Borghese stesso che si va avanti: “ogni tanto ci sono delle litigate che dobbiamo tagliare. Funziona che all’inizio c’è l’entusiasmo di essere stati scelti e io gli dico sempre ‘avete già vinto’ perché c’è un grande ritorno pubblicitario. Quindi gli consiglio di non fare i ‘gargarozzoni’, di non aumentare i prezzi che poi non fa bene. Tanti hanno pure chiuso”. Cosa che può succedere anche se al posto di Alessandro Borghese c’è Antonino Cannavacciuolo.