Spesa al buio – che alla fine diciamoci la verità, se è pur vero che il neon asettico e traballante del reparto surgelati aveva il suo fascino, tenerlo spento è innegabilmente più romantico. Ci stiamo riferendo alla più recente iniziativa di Aldi, che ha deciso di ridurre il numero di luci accese in tutti i suoi supermercati nel tentativo di mantenere i prezzi accessibili a tutti. La sinistra riparta dalle catene della grande distribuzione, insomma: l’idea, come certamente avrete intuito, si basa sul tagliare quanto possibile le bollette energetiche in modo da tagliare, ove e come possibile, il prezzo ai prodotti in vendita.
Il black out amico del portafoglio
La manovra ha l’effetto benefico aggiuntivo di ridurre la carbon footprint dell’azienda, per di più: Aldi salva con una mossa sola il nostro portafoglio e il pianeta, pensate un po’. Scherzi a parte, c’è da dire che l’iniziativa – che naturalmente prende il via durante il periodo estivo, quando la luce naturale è abbondante – è tanto semplice quanto potenzialmente efficace; anche se noi non possiamo fare a meno di pensare al marchio come quel nonno casalingo che, quando nota un’abat jour accesa prima delle dieci di sera, urla a gran voce: “Ma la bolletta della luce ve la regalano, a voi?”.
“Attraverso misure come questa siamo in grado di rendere i nostri negozi ancora più sostenibili e mantenere la nostra posizione di supermercato più economico del Regno Unito” ha spiegato un portavoce della società. A onore del vero, l’idea di spegnere le luci nei supermercati è perfettamente inscrivibile nell’identità aziendale di Aldi, che ha sempre fatto dei prezzi competitivi il proprio cavallo di battaglia (tanto che, con l’inflazione galoppante degli ultimi mesi, ha fatto affari d’oro).
Allo stesso tempo, la catena ha annunciato che nel futuro prossimo andrà a installare nelle proprie sedi un sistema di illuminazione più efficiente dal punto di vista energetico, con l’obiettivo di “ridurre il nostro consumo energetico di circa il 10%, pur mantenendo un’eccellente esperienza in negozio per i nostri clienti”.
Dati alla mano, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 7,1% da aprile 2022 al 2023, secondo i dati dell’Ufficio statunitense delle statistiche del lavoro; mentre il costo di alimenti e bevande nell’UE, inclusi pane, cereali, carne e latticini, è aumentato del 15% da aprile 2022 a 2023, secondo la Banca centrale europea. Le rilevazioni più recenti, tuttavia, indicano che i rincari al cibo stanno timidamente rallentando, con l’indice FAO che è appena sceso al suo livello più basso degli ultimi due anni.