Una linea dura, limpida, che non ammette interpretazioni o spazi in cui annidare speranze: secondo il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, non esiste un consumo sicuro di alcolici. Una dichiarazione che di fatto fornisce una notevole risonanza ai più recenti obiettivi dichiarati dalla stessa Organizzazione mondiale della Sanità, che mira a contrastare il mondo dell’alcol puntando a ridurre del 10% il consumo pro capite entro il 2025 – un obiettivo che ha già spinto diverse organizzazioni di settore a mettere in guardia i consumatori nei confronti di “una nuova ondata di proibizionismo”.
Con il suo intervento in in video-conferenza da Gastein, dove partecipa allo European Health Forum, Kluge ha di fatto risposto – seppur relativamente in maniera indiretta – agli inviti di Federvini (e altre associazioni) a fare distinzione tra uso e abuso di alcolici: per il direttore dell’Oms Europa, infatti, parlare “consumo nocivo di alcol significa che c’è anche un consumo non nocivo”, ma “non esiste livello sicuro di consumo, dobbiamo dire che anche la prima goccia aumenta i rischi”. Rispondendo a una domanda circa l‘etichettatura degli alcolici – e vi ricordiamo, a questo proposito, che la Russia si sta già muovendo verso misure decisamente più stringenti – Kuge si è definito “pragmatico”, spiegando che è opportuno procedere “passo dopo passo, prima il no alcol alla guida, poi quello sotto i 18 anni, poi le donne incinte e così via, fino a realizzare una società in cui la le persone hanno gli strumenti per rimanere in salute”.