Si chiama Coop, è una catena di supermercati, ma non è il marchio italiano che tutti conosciamo: si tratta, in questo caso, di un brand operante nella grande distribuzione che si è recentemente attivato in Danimarca per promuovere un aumento dell’età legale per il consumo di alcol dai 16 ai 18 anni.
Eh sì, perché la Danimarca, oltre a essere leader europeo (se non mondiale) nelle classifiche di felicità, work-life balance e rispetto del clima, è anche in testa alle statistiche che registrano il consumo di alcol tra adolescenti. Stando ai dati del 2020, infatti, il 65% dei quindicenni danesi beveva alcolici ogni mese (e probabilmente gli anni di pandemia non hanno migliorato la situazione). Prima di dare un’occhiata alle dichiarazioni e alle proposte della Coop, occorre specificare che la legge danese attualmente stabilisce che occorre avere almeno 18 anni per acquistare bevande con una percentuale di alcol superiore al 16,5 percento, e 16 anni per tutti i prodotti con un volume alcolico inferiore.
“La strada verso una cultura dell’alcol cambiata tra i nostri giovani richiede sforzi da tutte le parti della società” ha commentato Per Thau, vicepresidente esecutivo di Coop. “Nella vendita al dettaglio possiamo contribuire non vendendo alcolici ai giovani, e per riuscirci sono necessarie regole chiare e uniformi. Pensiamo che un limite di età di 18 anni per tutti i tipi di alcolici venduti ovunque – negozi, ristoranti, ecc – sia una soluzione ragionevole”.