Il nuovo report diramato dal Ministero della Salute durante la Conferenza Nazionale Alcol 2022, dal titolo “Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol e problemi correlati”, ha svelato che il problema dell’alcol in Italia è più preoccupante di quanto non si pensi.
Sono 8,7 milioni gli italiani a rischio alcolismo, con 64.500 persone alcoliste che sono a carico dei servizi alcologici e 3.700 incidenti stradali su 40.310 totali con lesioni nei quali almeno uno dei due conducenti è in stato di ebbrezza.
Il problema dell’alcolismo in Europa è responsabile del 4% di tutte le morti. Ma in Italia? Ecco i dati del report:
- Consumo occasionale e fuori pasto: nel corso degli ultimi anni gli italiani hanno aumentato il consumo di alcol occasionale e del consumo fuori pasto. Sono soprattutto le donne ad aver incrementato il consumo di alcol, passando dal 38,8% al 45,3% per il consumo occasionale e dal 14,2% al 22,4% per il consumo fuori pasto
- Consumatori a rischio: nel 2020 il 22,9% degli uomini e il 9,4% delle donne di età superiore agli 11 anni (8.6 milioni di individui) non hanno rispettato le indicazioni di salute pubblica in merito al consumo di bevande alcoliche. Le fasce di popolazione maggiormente a rischio sono quelle dei 16-17enni e quella degli ultra 65 anni. Si parla di 800mila minorenni e 2,5 milioni di ultra 65enni che sono consumatori a rischio, con gli uomini che superano le donne in tutte le classi d’età, tranne che nei minorenni
- Binge drinking: il report mostra anche un notevole aumento del fenomeno del binge drinking. Con questo termine si intende l’abiudine di assumere parecchie unità di alcol al di fuori dei pasti e in un ridoto lasso di tempo. Il binge drinking è diffuso soprattutto fra i giovani, con valori massimi fra i 18 e i 24 anni. Nel 2019 il fenomeno interessava il 16% dei giovani fra i 18 e i 24 anni, di cui il 20,6% erano maschi e l’11% erano femmine. Nel 2020, invece, la percentuale è salita al 18,4%, di cui il 22,1% maschi e il 14,3% femmine. L’aumento del trend di consumatori binge drinker nell’ultimo anno è stata del +7,3%
- Consumo aperitivi, amari e superalcolici: è stato segnalato un aumento dei consumi di aperitivi, amari e superalcolici, soprattutto fra le donne over 45, con annessa riduzione della quota di consumatori che si limitano a bere solo vino o birra
- Distribuzione dei consumatori: nel Centro-Nord si tende a bere di più, soprattutto nel Nord-Est (70,1%) e fra i maschi (Nord-Est 79,4%, Centro 78,1%, Nord Ovest 77%)
- Consumo di alcol e titolo di studio: pare anche che la quota dei consumatori aumenti con il crescere dei titoli di studio, soprattutto per quanto riguarda le donne. Le donne con la sola licenza elementare consumano alcol almeno una volta all’anno il 41,6%, mentre nelle donne laureate la percentuale sale al 74,3%. Il consumo quotidiano, invece, segue il trend opposto: aumenta al diminuire del titolo di studio, soprattutto per gli uomini
- Persone in carico ai servizi di alcologia: i servizi e centri che si occupano di queste problematiche hanno preso in carico nel 2020 64.527 persone, con il 22,)% che rappresenta utenti nuovi. Sono soprattutto gli uomini a rivolgersi a questi centri, con maggior evidenza nel Centro-Sud. Il 74,3% degli utenti ha un’età compresa fra i 30 e i 59 anni, mentre i giovani sotto i 30 anni sono solo il 7,1% dei pazienti. Gli over 60, invece, sono il 18,7%
Fabiana Dadone, ministro per le politiche giovanali, ha così commentato: “È vero che negli ultimi anni c’è stata una tendenziale diminuzione nel consumo di alcol ma aumentano i consumi di tipo diverso e le ‘sfide alcoliche’. Inoltre, si contano 3mila ricoveri in Pronto soccorso per intossicazione da alcol soprattutto tra giovanissimi. Lo indicano i dati della nuova Relazione al Parlamento riferita al 2021”.
A proposito di alcol: qui trovate la classifica dei paesi che ne hanno abusato di più nel 2020.