Secondo i dati di Nielsen, diffusi poi da Federvini, parlando di alcol, è stata registrata una crescita delle vendite dell’amaro del +24% in Italia. L’incremento è stato registrato nel corso dei primi tre mesi dell’anno, complice anche l’allentamento del lockdown (a proposito di lockdown: l’anno scorso in piena pandemia da Covid-19 Amaro Ramazzotti aveva cominciato a imbottigliare disinfettante per le mani) e la riapertura graduale dei locali.
Più precisamente, i dati parlano di una crescita delle vendite nella distribuzione del +24,6% a volume e del +24,4% a valore. Ma quali sono le tipologie di amaro preferite dagli italiani? Pare che i consumatori chiedano soprattutto l’amaro forte, preferendolo nettamente a quello medio dolce o anche all’agrumato.
Inoltre stanno andando per la maggiore gli amari strani e particolari, tipo quello piccante del Capo “red” o le varianti mescolate con chinotto o cedrata. In particolare si fa riferimento al Braulio e al Ferrochina.
Micaela Pallini, presidente di Federvini, ha spiegato che in Italia e all’estero c’è una sorta di rinascita per quanto riguarda gli amari. Inoltre vola di nuovo anche l’export degli amari, soprattutto dopo la sospensione dei dazi USA che, nel corso del 2020, hanno pesato per circa il 40% in valore sulle esportazioni dei liquori italiani negli Stati Uniti.