C’è che chi potrebbe sostenere che le rivoluzioni, per definizione, debbano necessariamente invadere uno spazio sfidandone l’autoridtà e, dopo un lasso di tempo più o meno lungo, rovesciarne gli ideali. Una concezione quanto mai violenta. Ci sono anche rivoluzioni, però, che si risolvono in un mutuo accordo, in una porta chiusa ma non sbattuta, in un laconico comunicato stampa: è questo il caso del Portrait di Milano, maestoso polo del grupo Lungarno incastonato nel quadrilatero della moda, che saluta chef Alberto Quadrio.
Alberto Quadrio saluta il Portrait di Milano
“Alberto Quadrio non è più l’executive chef del ristorante 10_11 Bar Giardino Ristorante” ha comunicato il gruppo gestito dalla famiglia Ferragamo. “L’inserimento nella nostra proposta di un format gastronomico di fine-dining non rientra tra i nostri obiettivi a breve e medio termine. Le ambizioni e i desideri di Alberto Quadrio vanno in un’altra direzione”. Il resto del comunicato ve lo risparmiamo, che è fondamentalmente quello che potrete aspettarvi dalla cortese ma fredda cessione consensuale di un rapporto di lavoro.
Non fate quella faccia, noi ve l’avevamo accennato – niente rivoluzioni caotiche, brutali, violente: quel che traspare è la calma polvere di un addio. I più maliziosi – o forse quelli con la memoria più allenata – tra di voi potrebbero azzardarsi a dire che Alberto Quadrio potrebbe cominciare a trovarci un certo gusto nelle uscite di scena. È bene notare, di fatto, che al suo approdo nel capoluogo lombardo lo chef piemontese arrivava da una prima, altrettanto improvvisa e inattesa, partenza dalle Cucine Nervi di Gattinara.
Piccolo salto temporale: siamo nella primavera del 2021, il sopracitato ristorante piemontese, progetto collegato alle cantine Conterno, dà il via alla propria avventura con Quadrio al timone delle cucine. La sua capitaneria dura tuttavia soli sei mesi prima di un’uscita di scena che consegna il testimone allo sous chef Stefano Battaini. L’anno a venire Quadrio fa il suo ritorno sulla scena gastronomica nazionale al Portrait di Milano.
La prima battuta è la presentazione del menu nel mese di dicembre, per ora ristretto al sopracitato 10_11, bistrot che avrebbe dovuto fare da chaperon per un ristorante gourmet. Ad attirare le attenzioni, e anche qualche sopracciglio alzato, è uno dei piatti firma, “La pasta in bianco di Alberto Quadrio“, al prezzo di 26 euro; ma il menu è anche ricco di piatti che omaggiano la tradizione locale e piemontese, dal “Riso al salto con ragù di ossobuco in gremolada” al “Vitello tonnato autentico”.
Ma bando alle ciance – siamo giunti all’epilogo, in tutti i sensi. Chef Alberto Quadrio lascia il suo posto al Portrait di Milano lasciando un vuoto che, immaginiamo, sarà da colmare con una certa urgenza. Non è chiaro chi sarà il protagonista del nuovo corso, o se tale protagonista è di fatto già stato individuato; così come non è chiaro quale sarà la nuova destinazione di Quadrio. In altre parole, staremo a vedere.