Alberto Marchetti lancia il bicerin gelato per la ricerca contro il cancro

Un gelatiere e un artista si incontrano sotto l'ombra della Mole e creano un prodotto per contribuire alla ricerca sul cancro.

Alberto Marchetti lancia il bicerin gelato per la ricerca contro il cancro

Alberto Marchetti è il gelatiere degli accenti, quello che ha messo in commercio Zabà – “lo zabaione in vasetto che rende tutto perfetto” – e Cremà, spalmabile alle nocciole. Nella sua più recente rivisitazione l’accento non è grafico, ma sociale, e cade sulla volontà di coniugare una cosa buona da mangiare con un’azione buona da fare. Nasce così AffogaTOH, un bicerin da passeggio rivisitato la cui vendita contribuirà alla ricerca sul cancro. Metà del ricavato dei 5000 AffogaTOH verrà infatti devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS.

Gelato buono anche per la ricerca

Alberto Marchetti_AffogatohL’affogaTOH di Alberto Marchetti insieme a un TOH di Nicola Russo.

Alberto Marchetti, maestro gelatiere piemontese che dà il nome all’omonima catena di gelaterie nel Nord Italia, ha creato un nuovo prodotto in parte in favore della scienza. Si chiama AffogaTOH ed è un gelato da passeggio, una rivisitazione del tradizionale bicerin torinese a base di gelato al caffè, Zabà (lo zabaione del brand), panna montata e nocciolini di Chivasso dell’azienda Fontana, recentemente acquisita dallo stesso Marchetti.

Ma, l’avrete notato, l’AffogaTOH reca nelle sue ultime lettere la firma di una seconda persona: Nicola Russo, l’artista artefice dell’installazione (chiamata, appunto, TOH) che raffigura un originale toro simbolo della capitale sabauda. L’animale, comparso a più riprese in vari angoli della città, appare anche sul bicchiere d’asporto riservato all’affogato in questione, che diventa così un prodotto che più torinese non si può.

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“AffogaTOH è nato da un incontro, quello con Nicola Russo, e da un’idea che mi ha subito affascinato: rendere il mio gelato l’occasione per sostenere una buona causa“, racconta il gelatiere. L’artista, dal canto suo, afferma: “Quando ho conosciuto Alberto, ho ritrovato in lui lo stesso entusiasmo che mi guida ogni giorno. Così è stato naturale immaginare insieme un progetto capace di fare del bene, a favore della ricerca”. La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS, che riceverà il contributo economico, opera attraverso il centro oncologico Istituto di Candiolo, sito nell’omonima località piemontese.