Dopo l’annuncio a settembre 2022, Alajmo Cortina ha aperto all’interno dello storico ristorante El Toulà, nato dall’estro dell’imprenditore Alfredo Beltrame (segnate questo nome, tornerà in un riferimento attuale) che ha cominciato la sua storia di ristoratore con la prima insegna, “Da Alfredo” a Treviso, per poi aprire El Toulà a Cortina, un luogo in grado di accentrare un pubblico di nomi noti, come Gianni Agnelli, Luciano Benetton, Missoni, Donà delle Rose, Ennio Flaiano, Goffredo Parise.
Cortina-Alajmo secondo atto
La famiglia Alajmo, forte di un portfolio molto importante di progetti gastronomici, si innesta in un luogo che per Cortina ha già un significato con “una nuova avventura nel rispetto dello spirito che lo ha contraddistinto in passato” hanno dichiarato, portando sui tre piani del vecchio fienile, El Toulà in ladino, una proposta molto trasversale. C’è un precedente in città: è il 2020 quando Hostaria in Cortina apre all’interno dell’Hotel Ancora in Corso Italia, acquisito dallo stilista, imprenditore e dirigente sportivo Renzo Rosso. L’esperimento dura solo per poco, ma porta a Cortina la cucina dei classici di Alajmo, l’offerta invernale dell’Hostaria in Certosa sull’Isola di Certosa nella laguna veneta.
La squadra e lo chef Mattia Barni
Il fermento intorno a Cortina è presto spiegato: nel 2026 la cittadina ospiterà le Olimpiadi invernali Milano-Cortina, per cui sono attesi nuovi flussi nella conca ampezzana. Tornando quindi a El Toulà, dall’8 dicembre con l’apertura è stato ufficialmente ribattezzato “Alajmo Cortina”: qui il progetto è destinato a durare nel tempo, con una proposta multiforme distribuita sui tre piani dell’edificio con vista. La cucina è affidata a Mattia Barni che fa parte della squadra Alajmo dal 2014, e ha già militato nelle cucine del Ristorante Quadri e Le Calandre. Ad occuparsi della sala invece Davide Del Re, della cantina e dei vini Gabriele Siroli.
La proposta di Alajmo Cortina
La proposta si articola tra quella del ristorante e quella del “Bar Alfredo” in omaggio a quell’Alfredo Beltrame a cui si deve la fortuna di queste mura. Le carte sono molto di più: quella dei cocktail e dei vini al calice da cui attingere, a scelta con uno snack d’accompagnamento dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 22.30, magari abbinando una bollicina con una mozzarella in carrozza. La “piccola” cucina però rimane aperta fino a tardi, con caviale, salmone e salame. Il caviale è molto presente in questo menu, del resto siam sempre a Cortina.
Cosa si mangia al ristorante
Il menu del ristorante invece si apre con le due degustazioni, in piccole porzioni, da disporre a centro tavola per essere condivise tra i commensali. Si prosegue con antipasti, primi, secondi e dessert. Solo per citarne qualcuno (nel menu di partenza di dicembre) la pizza fritta con crudo di mare, salsa d’ostriche, pesto d’alghe e lamelle di bottarga di muggine; la battuta cruda e affumicata di cervo con tartufo bianco; il minestrone di verdure d’inverno; i tortellini al burro e tartufo con brodo ristretto di cappone al timo; il tortino di verdure in sfoglia all’olio extravergine di oliva con tartufo nero e salsa di cime di rapa o la scaloppina di vitello al marsala con funghi, salsa di aglione e polenta croccante.
I dessert e i prezzi
Sontuosissima la carta dei dolci, con proposte come la sfoglia alla crema pasticcera con mele e tartufo bianco, la torta ducale o il panettone moro di Venezia caldo con crema “eccezione”. Prezzi alla Cortina, se escludiamo il caviale, dai 14 euro dei dessert, a un massimo di 48 euro per un secondo.