Al Parlamento Europeo va in scena una campagna di sensibilizzazione sui rischi legati al consumo di alcol. La pietra angolare, poi diventata pietra dello scandalo, è il Bacco Fanciullo di Caravaggio affiancato alla dicitura “Anche piccole quantità possono aumentare il rischio di malattie e cancro”. Lollobrigida non apprezza.
Non è la prima volta, diranno i nostri lettori più attenti, e la sensazione di déjà vu è più che giustificata. Il ministro dell’Agricoltura era già intervenuto, in passato, a sostenere la sua personale idea del “poco vino fa bene”. Idea, è bene notarlo, smentita dalle stesse linee guida del Ministero della Salute e da diversi studi. Per inciso: la scienza dice che l’alcol, vino ahinoi compreso, fa male; e forse tolleriamo con fin troppa leggerezza l’alzare il gomito.
La risposta alle etichette con Bacco
All’ordine del giorno, dicevamo, c’è dunque la scelta dell’Eurocamera di ospitare l’iniziativa guidata dall’eurodeputato socialista ed ex commissario Ue per la Salute, Vytenis Andriukaitis, esponendo per una settimana maxi-bottiglie di vino con vistose etichette “sanitarie”. Di nuovo: déjà vu?
Un anno e mezzo fa circa l’Irlanda diventò il primo Paese a introdurre le etichette con informazioni sulla salute sul vino e altri alcolici. La questione si trascinò in un limbo pruriginoso per qualche manciata di mesi, e dovette scontrarsi con un fronte di opposizione formato da Spagna, Francia e Italia impegnate a portare avanti il vessillo de “il consumo è diverso dall’abuso”. Per Lollobrigida fu una “scelta gravissima”.
Tracciare un parallelo con quanto successo nelle ultime ore pare quasi automatico. “Hanno scelto l’immagine sbagliata se volevano demonizzare il vino” ha spiegato il ministro, riferendosi all’uso del Bacco Fanciullo. Con lui è schierata la delegazione di Fratelli d’Italia all’Eurocamera, decisa a scoprire “se l’Ue abbia finanziato questa campagna, come indicato nei cartelloni esposti al Parlamento”.
Gli eurodeputati meloniani non hanno dubbi: si tratta di “un messaggio controverso, che non tiene conto della distinzione tra le diverse tipologie di bevande alcoliche e dei diversi tipi di consumo”. Il coro è molto simile anche nella delegazione della Lega.
“Una vergognosa criminalizzazione del vino in Europa”, hanno commentato le eurodeputate Susanna Ceccardi e Isabella Tovaglieri; o ancora “una battaglia ideologica che lo demonizza”. Il sito dell’iniziativa pare tuttavia restituire tutta un’altra lettura. L’evento, di fatto, è da intendersi come parte della Settimana europea di sensibilizzazione sui danni correlati all’alcol: perché ricordare che bere alcolici fa male equivale a essere nemici della patria?