Dando una veloce occhiata alle anticipazioni diffuse dall’Istati circa i dati relativi all’export di “beni di consumo non durevoli” nel corso del 2021, salta immediatamente all’occhio che c’è stata una crescita su base annua del 9,8%, trascinata in parte anche dall’ottima performance dei prodotti inerenti al settore agroalimentare come cibo, bevande e tabacco, che registrano un +16% rispetto al 2020.
Tra gli altri settori che hanno maggiormente contribuito al successo dell’export del 2021 l’Istat segnala anche i prodotti petroliferi raffinati (+82,2%), le sostanze e i prodotti chimici (+22,5%) e gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,4%). Più in generale, fa ben sperare la spinta specifica del mese di dicembre, che registra un incremento su base annua del 16,2% e che potrebbe portare al mantenimento di una scia positiva anche per i primi mesi del 2022 (e magari perché no, anche del resto dell’anno). Sempre in riferimento al mese di dicembre, l’Istat sottolinea che la crescita è decisamente più sostenuta verso i nostri vicini nell’area europea (+20,1%), ma bisogna riconoscere che anche la performance verso i mercati extra Ue è ottima (+12,7%).