Sono tra i luoghi in grado di offrire una maggiore sicurezza, lontani da affollamenti, e per questo gli agriturismi italiani sono la vacanza “cult” di questa strana estate 2020, caratterizzata dalla convivenza con la pandemia da coronavirus, mascherine e distanziamento sociale.
In Italia, sono 24mila le strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola. “Gli agriturismi – sottolinea Coldiretti – spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.
“L’estate 2020 segnata dall’emergenza coronavirus – precisa Coldiretti – spinge verso il turismo di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, mentre crollano le presenze nelle città”.
E la disponibilità è garantita dai 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola. La tendenza quest’anno è verso la prenotazione last minute, ma per scegliere il posto giusto il consiglio – sottolinea la Coldiretti – è quello di preferire aziende accreditate da associazioni e di rivolgersi su internet a siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it.
Ma non è tutto oro quello che luccica: dopo aver raggiunto lo scorso anno la cifra record di oltre 14 milioni di pernottamenti il comparto agrituristico italiano fa i conti con un pesante calo delle presenze e del fatturato, per la prima volta nella sua storia in Italia, dove è stato regolamentato a livello statale nel 1985. Pesa inoltre l’assenza del turista straniero causa covid-19, che negli agriturismi rappresenta il 59% dei pernottamenti complessivi.
“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” conclude Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare che “in quasi 2 comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy”.