Via libera alla riapertura con servizio al tavolo all’aperto di 8 agriturismi su 10 per un totale di quasi diecimila realtà con attività di ristorazione presenti nelle regioni gialle dove è boom di prenotazioni per la settimana del primo maggio, tradizionalmente dedicata dagli italiani a scampagnate e gite fuori porta.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti dell’entrata in vigore del decreto anti-Covid che prevede riaperture dal 26 aprile.
“Nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – ci si sta organizzando con la disposizione all’aria aperta dei tavoli ma secondo Campagna Amica c’è anche chi è pronto ad offrire agli ospiti la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto per raccogliere direttamente la verdura”.
A preoccupare è però il limite fissato per il coprifuoco alle 22 “poiché – rileva la Coldiretti – gli agriturismi sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dalle città. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea la Coldiretti – i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Per scegliere il posto giusto il consiglio della Coldiretti è quello di rivolgersi su internet a siti come www.campagnamica.it senza dimenticare il passaparola tra parenti e amici che è sempre molto affidabile”.
“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” sottolinea Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare che “nelle campagne italiane le distanze si misurano in ettari e non in metri”.