È passata appena una manciata di giorni da quando vi raccontammo dell’allarme siccità nelle campagne limitrofe a Bergamo: l’acqua era così scarsa da spingere le autorità locali competenti verso la decisione di razionarla per l’uso irriguo in agricoltura. Un’emergenza che dovrebbe essere presa molto più sul serio – e che di fatto è stata peggiorata da una forte grandinata che nelle ultime ore si è abbattuta sui raccolti, lasciando le aziende locali a contare i danni.
Secondo il monitoraggio della divisione locale della Coldiretti i chicchi di grandine erano “grandi come albicocche” e ha travolto le colture di orzo, ancora in fase di maturazione, triturato le prime foglie di mais e danneggiato seriamente il frumento, già avanti nella crescita. Si registrano danni ingenti alle colture di soia, andate pressoché completamente distrutte, così come alle produzioni orticole. Ciò che preoccupa, però, è che eventi metereologici di questo tipo – e ci riferiamo tanto alla pioggia di ghiaccio quanto al periodo di siccità inusualmente prolungato -, un tempo eccezioni, potrebbero diventare la norma.
“La caduta della grandine nelle campagne è uno degli eventi più dannosi in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi” spiega in una nota Coldiretti Bergamo. “Una calamità che si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis”.