Agricoltura: robot e droni nei campi italiani orfani dei lavoratori stagionali

Con le aziende agricole italiane orfane di buona parte dei lavoratori stagionali per via delle misure anti-coronavirus, nei campi arrivano robot salva-raccolto.

Agricoltura: robot e droni nei campi italiani orfani dei lavoratori stagionali

Con le aziende agricole italiane orfane di buona parte dei lavoratori stagionali – problema che con l’apertura delle frontiere UE il 3 giugno dovrebbe parzialmente rientrare – per via delle misure anti-coronavirus, nei campi arrivano robot salva-raccolto.

“Una svolta tecnologica dell’agricoltura 4.0 – fa sapere Coldiretti – che vale oltre 450 milioni di euro, dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti fino al personal shopper digitale nel carrello”.

A scattare la fotografia Coldiretti in occasione dell’Innovation Day organizzato in collaborazione con Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi con tra gli altri il Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

I robot – sottolinea Coldiretti – sono poi sempre più al centro dell’attività agricola per monitorare e bloccare i nuovi parassiti alieni che distruggono i raccolti, per risparmiare fino al 95% di acqua per l’irrigazione e nell’allevamento e per gestire in automatico serre di coltivazione senza l’intervento umano.

Le opportunità offerte dall’agricoltura 4.0 con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose” rischiano però spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane. Esiste purtroppo – evidenzia Coldiretti – un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire. L’obiettivo è introdurre sistemi digitali altamente tecnologici all’interno dei processi produttivi e tecnologie moderne finalizzate ad ottenere l’aumento della produttività accompagnata, però, dalla riduzione dei costi e da un aumento della sostenibilità ambientale.

“Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione sono uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con una emergenza, quella del Covid-19, che ci sta mettendo a dura prova ma che ha anche fatto scoprire l’importanza di una tecnologia che attende solo di essere applicata al meglio – afferma Ettore Prandini presidente della Coldiretti nel sottolineare che – vogliamo accelerare la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, promuovendo la distintività e l’identità dei nostri prodotti e dei nostri territori con le giuste figure professionali all’interno delle aziende. Se siamo primi nel mondo nel cibo dobbiamo essere primi nel mondo anche nelle tecnologie che lo supportano”.