Avete notato che quando comprate fragole e asparagi il portafoglio si svuota? È normale: in queste ultime settimane c’è stato un rincaro del 30% per fragole e asparagi a causa della siccità e delle gelate che hanno danneggiato il settore dell’agricoltura.
A segnalare la questione è stata Coldiretti Veneto: rispetto allo scorso anno si è registrato un aumento medio del 5% dei costi dei prodotti ortofrutticoli. Tuttavia questo aumento sale al 30% per quanto riguarda fragole, asparagi e anche peperoni. Maggiori rincari anche per cavoli, broccoli e cavolfiori.
Francesco Cera, direttore di Coldiretti Veneto, ha spiegato che negli anni scorsi ad aprile nei negozi trovavamo praticamente solo peperoni importati dalla Spagna. Quest’anno, però, la produzione di peperoni spagnoli ha anticipato di circa un mese, quindi al momento il prodotto qui da noi scarseggia. Da qui l’inevitabile rincaro.
Diverso, invece, il discorso per asparagi e fragole: le gelate improvvise e le basse temperature delle scorse settimane hanno danneggiato i prodotti. Il clima di marzo, infatti, è stato quanto meno pazzo e imprevedibile: gelate e violente bufere di vento si sono alternate a momenti di siccità e temperature estive. Queste condizioni climatiche estreme hanno portato a un danno notevole per le coltivazioni. Ricordiamo, per esempio, la questione albicocche: le gelate in piena fioritura hanno letteralmente bruciato le gemme, riducendo drasticamente la produzione di questi frutti.
Tuttavia ben presto dovrebbero ricominciare ad arrivare in grande quantità e dopo Pasqua, momento in cui si ha un picco dei consumi di tali prodotti, ecco che dovrebbero calare di nuovo i prezzi.
Questa situazione genera, inevitabilmente, fenomeni di speculazione in quanto molti prodotti continuano ad essere sottopagati agli agricoltori. Ma sui prezzi gravano anche le chiusure del settore della ristorazione: manca letteralmente uno dei più importanti mercati di sbocco per dei prodotti che sono rapidamente deperibili.
Curiosamente, invece, è aumentato il consumo di mele: durante il lockdown sono state acquistate in gran quantità in quanto meno deperibili rispetto ad altra frutta.