Agricoltura ad alta quota – anzi, altissima. Il lancio nello spazio della prima serra commerciale – un’operazione volta ad aumentare la ricerca sulla produzione agricola al di fuori della comoda ma maltrattata atmosfera della Terra – è prevista non prima della primavera del 2023, cortesia dell’azienda statunitense Redwire Corporation. Si tratterà, come appena accennato, della prima serra commerciale installata sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Il lancio sarà coordinato con l’aiuto della società di tecnologia agricola commerciale Dewey Scientific: l’obiettivo dell’esperimento, come anticipato, sarà quello di fornire agli scienziati informazioni precisi e quantomeno attendibili circa la capacità dell’umanità di coltivare colture complete nello spazio – nella speranza, ovviamente, di poter poi ampliare notevolmente tali capacità. “La coltivazione di colture complete nello spazio sarà fondamentale per le future missioni di esplorazione spaziale poiché le piante forniscono cibo, ossigeno e recupero dell’acqua” ha commentato a tal proposito Dave Reed, direttore delle operazioni del sito di lancio di Redwire Florida e responsabile del progetto Greenhouse.
“Redwire Greenhouse amplierà le opportunità di scoperta scientifica per migliorare la produzione di colture sulla Terra e consentire la ricerca per la produzione di colture nello spazio a beneficio dei futuri voli spaziali umani di lunga durata” ha aggiunto Reed, sottolineando l’importanza di operazioni di questo tipo alla luce delle prossime missioni della NASA. Noi profani, nel frattempo, attenderemo le notizie circa il primo pomodoro prodotto nello spazio – e attenderemo con ansia di poter assaggiare il primo vino a gravità zero.