“Prima gli italiani“, in agricolura. Battute a parte, è proprio questa la situazione. Da uno studio emerge infatti che in agricoltura sono al ribasso del 5% nel 2017 gli stranieri – 275 mila – e aumentano gli italiani a coltivare e a raccogliere.
Questo quanto si evince dal Rapporto dell’Osservatorio Eban-Nomisma sul lavoro agricolo nel 2017 presentato a Roma, che mette in evidenza una crescita complessiva dell’occupazione in agricoltura: aumentano del 4% gli operai impiegati, rendendo questo settore secondo solamente al turismo. Aumenta anche esponenzialmente la manodopera stagionale: gli operai assunti a tempo determinato sono il 90% del totale, una percentuale in aumento del 6% tra il 2012 e il 2017; i contratti a tempo indeterminato sono invece calati dell’8%.
Tra Nord Itali e Sud Italia, tuttavia, non ci sono percentuali omogenee per quanto riguarda la crescita dell’occupazione in agricoltura: aumenta il tasso al Nord, cala leggermente – dell’1% – al Sud. Per quanto riguarda le stime di manodopera straniera o locale, ecco le percentuali: il Rapporto Eban-Nomisma indica (solo) il 26% degli operai agricoli di provenienza estera e, di questi, il 49% è comunitario e il 51% extra-comunitario.
Sarà felice il nostro Matteo Nazionale, che potrà stappare un cartone di pregiato Tavernello, a bordo di una ruspa.
[Fonte | Ansa]