Dopo il caldo anomalo degli ultimi tempi, che in alcune zone d’Italia ha già portato la primavera, e la stretta sempre più severa della siccità, l’agricoltura nazionale si trova a fare i conti con un repentino abbassamento delle temperature. Il gelo (soprattutto al mattino, dove le temperature sono tornate a sostare sotto lo zero) e il maltempo (in particolar modo al centro sud, dove la neve ha preso a cadere con abbondanza) stanno infatti mettendo a rischio le verdure e gli ortaggi coltivati all’aperto, e minacciano anche i prossimi raccolti di frutta.
Vero, tendenzialmente le coltivazioni invernali da campo (cavoli, cicorie, broccoli…) reggono fino a qualche grado sotto lo zero, ma quando le gelate sono troppo lunghe o repentine i danni sono inevitabili (per non parlare degli alberi da frutto già fioriti e pertanto sensibili alle temperature più basse); e con l’impennata dei prezzi a luce ed energia anche il riscaldamento delle serre pare un’opzione complicata. Preoccupa anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali, minacciati in questo caso dalla prolungata siccità del Nord Italia.
Coldiretti, nel frattempo, suona l’allarme: “Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.