In tempi di coronavirus ogni singolo intervento che possa favorire una più facile fornitura alimentare diventa importantissimo, e così dalla Conferenza Stato Regioni arriva il via libera alla lotta biologica con la “vespa samurai” per contrastare la cimice asiatica, insetto killer che ha provocato lo scorso anno la strage nei campi con 740 milioni di danni a coltivazioni di pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegi e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi. E solo lo scorso febbraio l’insetto causò danni anche agli allevamenti.
“La cimice marmorata asiatica arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura – sottolinea Coldiretti – perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo perché capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee e la sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni che hanno colpite ben 48mila aziende agricole”.
La lotta alla cimice asiatica risulta particolarmente difficile perché è in grado di nutrirsi praticamente con tutto, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari.
Il via libera alla vespa samurai, un insetto antagonista delle dimensioni di poco più di un millimetro, apre dunque nuove prospettive. Ma da Coldiretti sono cauti: “ci vorrà tempo prima di avere risultati significativi”.