Un esercito di centomila nutrie, negli ultimi giorni, ha preso l’abitudine di banchettare con le colture di grano nella Bassa Padovana per la felicità degli agricoltori locali. Scherzi a parte, la voracità degli animali in questione è un pericolo concreto per l’agricoltura della zona, tanto che la Confederazione italiana agricoltori (Cia) stima danni per un valore complessivo di mezzo milione di euro.
Al di là dell’implicazione più immediata (e cioè le nutrie mangiano il cibo e dunque non ne rimane da vendere, commerciare e, successivamente, mangiare), la Cia denuncia anche problemi a livello “strutturale”: le nutrie sono infatti solite scavare le loro tane negli argini di canali e fossi, riempiendo il terreno di buchi e gallerie che lo indeboliscono e lo rendono pericolosamente franoso. Insomma, l’agricoltura del Nord Italia sembra non avere tregua: dopo il caldo anomalo degli ultimi mesi e la stretta della siccità sempre più insistente, ecco che gli agricoltori si trovano a fare i conti con un’invasione di nutri e il gelo mattutino.