L’Africa ha difficoltà organizzative, tecnologiche e in agricoltura, un comparto in crisi, poiché rappresentato dal 24% della superficie agricola utilizzabile mondiale (Sau), ma che in realtà in termini di valore si ferma al 6%.
Un quadro della situazione drammatico, i cui contorni delineano un’area ammorbata da questi vasti campi che fanno da retroscena al problema della denutrizione e a un’agricoltura di sopravvivenza. Impenna, inoltre, il deficit commerciale dell’agroalimentare e, paradossalmente, aumentano gli sprechi alimentari (al 15%) a causa di perdite lungo la filiera produttiva e distributiva.
Questi sono i risultati del report presentato dall’Osservatorio Fieragricola-Nomisma, “Agribusiness in Africa e le relazioni commerciali con Ue e Italia”, spiegati all’inaugurazione della 114esima edizione di Veronafiere. I dati resi pubblici da Nomisma sono molto chiari. “Pur con un quadro economico-demografico ancora in via di crescita – si apprende dalla relazione – l’Africa è in assoluto l’area a maggior potenziale tasso di sviluppo agricolo. Basti pensare che i 231 miliardi di dollari di valore della produzione discendono in gran parte da colture a seminativo (epicentro mondiale di coltivazioni di mais e sorgo), mentre le colture a maggior valore aggiunto (frutta e ortaggi) rappresentano ancora solo il 3% della superficie coltivata (1,1, miliardi di ettari la Sau complessiva)”.
Fonte: Food24