Nel settore dell’agricoltura la sostenibilità è la strada corretta, non c’è ombra di dubbio, ma le conseguenze (economiche e sociali) della pandemia non possono essere ignorate: difficile, dopotutto, prevedere come le politiche di incentivo messe in campo in questi giorni possano incidere su di un mercato distorto e “falsato” dall’opprimente presenza del Covid-19.
È ciò che sostiene il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, intervenuto alla presentazione del rapporto di Agricoltura100 di Confagricoltura e Reale Mutua. Nel corso del suo contributo, il ministro ha inoltre sottolineato come sia imperativo rafforzare il principio dei servizi condivisi, migliorabile attraverso l’azione delle attività delle organizzazioni di categoria, dei produttori e delle reti. Dopotutto, come lo stesso Patuanelli ha spiegato, è impossibile pensare che i piccoli imprenditori agricoli diventino proprietari di droni, software di sensoristica e trattori automatizzati: attraverso i servizi condivisi, però, ecco che gli agricoltori in questione potranno intraprendere un percorso di sostenibilità senza dover scalare la propria dimensione.
“Vanno fatte delle concentrazioni e delle scelte per le risorse”, ha infine concluso il ministro. “Il percorso della nuova Pac è sicuramente sfidante per la crescita delle aziende ma non si può pensare che 200-300 euro ad ettaro di contributo l’anno possa fare qualche cosa”.