Idroponica, aeroponica e acquaponica o, se preferite, agricoltura fuori suolo o verticale. Insomma, chiamatela un po’ come volete, ma sappiate che sia in Italia che a livello globale questa tipologia di coltivazione continua a rafforzarsi e a crescere a dismisura: secondo i dati di PitchBook, società di analisi del mercato degli investimenti in innovazione, il settore cresce del 25% all’anno e nel 2021 gli investimenti hanno raggiunto quota 2,71 miliardi di euro.
Un comparto indubbiamente vivace, dunque, forte soprattutto all’estero con numerose coltivazioni su vasta scala, ma che si difende bene anche in Italia con numerose vertical farm: da Planet Farms alle porte di Milano, agli impianti aeroponici di Agricooltur, Fattoria di Pol e FruitHydroSinni fino al più recente impianto a Capriolo, vicino Brescia, ancora in fase di costruzione. E i progressi sotto il profilo normativo, come l’approvazione della prima legge sull’agricoltura urbana in Lombardia, hanno ben sperare in futuro di grande espansione. Numerose anche le regioni che intendono seguire l’esempio lombardo: in Campania, nel Veneto e nelle Marche, ad esempio, è in crescita il numero di serre dedicate all’agricoltura idroponica; mentre a Roma, a fine ottobre, è stata definita una bozza di decreto interministeriale che recepisce una direttiva europea che regolamenta un settore di mercato specifico che interessa la vertical farm.