Dopo i numerosi rincari alle materie prime e al più recente caro bollette, anche l’embargo della Russia sui fertilizzanti si aggiunge alle difficoltà del settore dell’agricoltura: mentre ci avviciniamo sempre più al periodo della ripresa vegetativa (anzi, in alcune zone e per alcune colture pare già essere iniziata), infatti, la carenza di strumenti adatti potrebbe portare a un aumento del prezzo dei cereali.
È quanto sottolinea la senatrice Tatjana Rojc, intervenuta con un’interrogazione al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro degli affari Esteri e al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli; e l’embargo a cui si riferisce è la decisione della Russia di vietare l’esportazione del concime che viene utilizzato per la fertilizzazione dei campi del Fvg e in generale della Pianura Padana. “Si devono indirizzare le politiche europee verso azioni che evitino una pesante dipendenza da Paesi a rischio in settori strategici come quello agro-alimentare e assicurare la maggiore autonomia possibile all’Italia” ha commentato la senatrice Rojc, chiedendo quali siano le iniziative che il Governo ha intenzione di attuare “per consentire agli agricoltori di avere a disposizione concimi azotati a prezzo sostenibile”.