Ancora niente da fare per quanto riguarda la trattativa per il prezzo del pomodoro da industria: l’incontro a Parma tra le industrie di trasformazione e le Op dei produttori non ha portato ad alcun risultato. Il prossimo incontro è fissato per l’11 marzo.
I produttori stanno valutando persino l’ipotesi di piantare altre colture. “I produttori – spiega Corrado Ferrari, presidente della sezione pomodoro da industria di Confagricoltura Lombardia – accusano la parte industriale di aver proposto condizioni economiche simili a quelle dello scorso anno, troppo slegate dall’attuale congiuntura, che vede un mercato mondiale che ha fame di prodotto”.
Ad esempio, a causa della guerra una fabbrica in Ucraina che produce estruso di pomodoro è stata chiusa e ora gli acquirenti tedeschi potrebbero rivolgersi al mercato italiano.
Con i rincari energetici, l’aumento delle materie prime, e ora la guerra in Ucraina, i costi per coltivare un ettaro di pomodoro costa circa 7.500 euro l’anno, pari a quasi il 25% in più rispetto al 2021. “Questo continuo stallo da parte delle industrie – prosegue Ferrari – non fa altro che danneggiare noi produttori, dato che il momento delle semine si avvicina, e seminare senza garanzie sul prezzo di ritiro è un azzardo enorme. Per questo, di certo, ridurremo le superfici”.