Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha determinato, tra le altre cose, un brusco innalzamento dei prezzi globali dei fertilizzanti: entrambi i Paesi coinvolti direttamente nel conflitto, infatti, decisero di sospendere le esportazioni di questi prodotti necessari all’agricoltura moderna dopo appena un paio di settimane dall’inizio delle ostilità, innescando di fatto una carenza su scala globale (ricordiamo infatti che la sola Russia è tra i maggiori produttori ed esportatori al mondo, tanto da esportare il 20% dei fertilizzanti azotati nel mondo) tanto più grave nei Paesi più poveri, come quelli dell’Africa.
Così, agricoltori come Lossim Lazzaro, in Tanzania, si trovano a dover combattere per mantenere in vita la propria attività e le proprie colture. “Compravo fertilizzante per circa 25 dollari al sacco da 50 kg nel 2019”, ricorda Lazzaro. “Ma la stessa borsa ora vale quasi il doppio di quel prezzo. Per me è estremamente costosa”. Le parole di Lazzaro trovano risonanza anche nei dati redatti dalle Nazioni Unite, che di fatto sottolineano come la quantità globale di fertilizzanti si sia pressoché dimezzata, con alcune tipologie di prodotti che addirittura hanno triplicato il proprio prezzo. La carenza, come accennato, alimenta il timore di una crisi alimentare: il raccolto di grano, fondamentale per nutrire milioni di persone, è tra i più minacciati (tanto che le stime indicano un calo di 7 milioni di tonnellate su base annua); e il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha avvertito che la carenza di fertilizzanti potrebbe spingere altri sette milioni di persone verso la fame.
In questa situazione così complicata aumenta, nel frattempo, la domanda di fertilizzanti prodotti localmente: società come Minjingu Mines e Fertilizer Ltd affermando di stare vivendo un improvviso aumento degli affari, ma è difficile che riescano a evadere tutti i nuovi ordini. “Non abbiamo condizioni di parità rispetto agli importatori”, ha affermato a tal proposito Tosky Hans, direttore di Minjingu Mines and Fertilizer. “I produttori locali devono pagare molte tasse, mentre gli importatori no”.