Qualche giorno fa vi raccontammo di come la Coldiretti avesse assunto una linea dura nei confronti delle ultime proposte presentante dalla Commissione europea, che (in soldoni) ampliavano l’influenza delle norme sulle emissioni industriali (e tutto l’apparato burocratico che ne consegue) anche al settore degli allevamenti e dell’agricoltura. La tesi della Coldiretti sosteneva infatti che l’introduzione di norme di questo tipo a un settore i cui bilanci sono tuttora titubanti avrebbe portato conseguenze disastrose per le imprese nazionali; una tesi che lo stesso ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli pare condividere.
L’opinione del ministro, infatti, è che considerare “l’agricoltura assimilabile all’industria ai fini delle emissioni” sia fondamentalmente sbagliato. “La nuova proposta di direttiva europea vorrebbe estendere una serie di pesanti oneri burocratici a quasi tutti gli allevamenti, non è con questa visione che si attua il Green Deal. Tantomeno in un momento difficile come quello che stiamo vivendo oggi, che imporrebbe invece semplificazioni e finanziamenti più accessibili” ha dichiarato. “Con questo obiettivo cercheremo di apportare i necessari correttivi alle proposte approvate, nel prosieguo dei lavori a livello europeo”.