Le gelate nel Centro Nord hanno creato danni ingenti all’agricoltura, con un taglio del 50-75% della produzione.
A fare i conti è Cia-Agricoltori Italiani che ora incalza le istituzioni affinché non si perda tempoe si intervenga subito ascoltando i territori, sviluppando migliori strumenti di gestione del rischio e incentivando, attraverso il PNRR, lo sviluppo di sistemi tecnologici di protezione delle colture.
“Nei campi di Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte la lunga morsa del freddo ha stroncato ettari di frutteti e vigneti, piantagioni di orticole e mais”, dice la Cia in un comunicato in cui fa il punto sull’ondata anomala di maltempo che ha colpito l’Italia in questi giorni. “La Toscana, dalla costa alle aree interne, già all’ottava notte di gelo”, e molte aziende hanno incendiato le rotoballe di fieno per provare ad alzare le temperature nei vigneti. Una situazione che ha “messo ko le colture in campo, a partire dagli ortaggi, ma anche alberi da frutto in piena fioritura”.
In Emilia-Romagna, invece, il peggio è toccato agli ortaggi a foglia destinati al consumo fresco, ma anche ai vigneti, con i germogli del Lambrusco completamente lessati dal freddo. Anche in Veneto e in Piemonte sono i vigneti a risentire di più delle notti di gelo. “Sono ore importanti per monitorare la situazione, ma anche per intervenire con tempestività -ha dichiarato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.
“Il PNRR guardi anche a questi eventi estremi e agli effetti drammatici che hanno sull’agricoltura che per affrontarli ha bisogno anche di innovazione e di risorse importanti da destinare a sistemi tecnologici di protezione delle colture”.
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