Negli ultimi tempi vi abbiamo parlato a lungo dei tagli produttivi in agricoltura determinati dalla stretta della siccità – ci riferiamo, ad esempio, alle colture di riso, orzo, pomodori e anche olive. Ebbene, secondo il più recente rapporto redatto dalla Coldiretti in relazione all’ultima ondata di alte temperature che sta avvolgendo l’Italia, il caldo torrido degli ultimi giorni sta di fatto “bruciando” le colture di frutta e verdura ancora nei campi con perdite che, nei casi più disperati, arrivano addirittura a determinare una perdita del 70% del raccolto.
A patire l’innalzamento della colonnina di mercurio sono soprattutto peperoni, meloni, angurie, albicocche e melanzane che, stretti dalla morsa del caldo, faticando addirittura a crescere; e di fatto obbligano gli agricoltori a ombreggiare i prodotti – ricorrendo anche a fogliame extra come barriera naturale – in modo da proteggerli. Talvolta, tuttavia, è necessario anticipare lo stesso raccolto o diradare i frutti eliminando direttamente quelli non in grado di sopravvivere per, come si suol dire, salvare il salvabile; ma causando in ogni caso dei netti cali al volume produttivo complessivo. Si segnalano, in questo contesto, cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle produzione di frumento tenero, del 30% del riso, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi, meno 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po – una situazione drammatica in cui circa un terzo delle aziende complessive si trova a lavorare in condizioni di reddito negativo.