Coldiretti torna a parlare di grandine, maltempo ed eventi estremi: secondo i dati nel corso degli ultimi dieci anni il settore dell’agricoltura avrebbe subito circa 14 miliardi di euro di danni a causa di violente grandinate e alluvioni.
L’occasione per parlare della questione è stata l’allerta meteo che la Protezione Civile ha lanciato in nove regioni italiane: dopo il grande caldo e il successivo maltempo con nubifragi e grandinate, è ora attesa una nuova ondata di caldo. I cambiamenti climatici hanno provocato una tropicalizzazione del clima, il che spiega perché ci sia un maggior numero di eventi atmosferici estremi e avversi, con rapidi passaggi dal maltempo al caldo con annessa siccità.
Il problema principale per l’agricoltura è la grandine che devasta le campagne e i campi, provocando danni e perdite irreversibili per frutta e verdura proprio al momento della raccolta. Purtroppo non solo le grandinate sono sempre più frequenti, ma anche la grandine è cambiata: i chicchi sono notevolmente più grossi che in passato.
Tuttavia anche l’aumento delle temperatura non aiuta: quando torna il caldo, infatti, lo fa a temperature così alte da provocare siccità, danneggiando così ulteriormente le colture. Nel 2022 le precipitazioni sono dimezzate e, nonostante le ultime piogge, il livello del Po al Ponte della Becca segna -3,1 metri rispetto allo zero idrometrico, valore ancora più basso rispetto a Ferragosto.
Per cercare di risparmiare acqua, ecco che Coldiretti e Anbi hanno ideato un progetto per creare una serie di piccoli invasi a basso impatto paesaggistico, cercando soprattutto di recuperare strutture già esistenti. Tramite questo progetto potrebbero essere realizzati dei piccoli laghetti in tutto il territorio per conservare l’acqua e distribuirla quando occorre.