Basta una semplice gitarella al supermercato (o, alternativamente, aver ascoltato o letto una qualsiasi fonte di informazione negli ultimi 6? 8? forse 10 mesi) per rendersi conto che i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati sensibilmente: è probabile, quindi, che in molti abbiano pensato di improvvisarsi esperti di agricoltura e tentare di coltivare qualche verdura in casa. Ebbene, gli sforzi dei ricercatori ENEA cadono a fagiolo in questo contesto: i loro ultimi esperimenti, infatti, vertono nel settore della coltivazione non convenzionale e hanno come obiettivo la messa a punto di un sistema semplice, sostenibile, low-cost e senza uso di pesticidi, che prevede illuminazione di precisione, ventilazione mirata e uso minimo d’acqua.
Ok, belle queste parolone, ma di che cosa si tratta? Beh, in parole povere è un semplice scaffale mobile costituito da un sistema di illuminazione (sviluppato da BECAR Srl in collaborazione con ENEA nell’ambito del progetto PON ISAAC finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico) a led che forniscono alle coltivazioni la luce necessaria alla fotosintesi e adatta alla crescita di piante sane. All’illuminazione va a sommarsi un sistema di ventilazione mirata ai fabbisogni della pianta e all’utilizzo di substrati convenzionali (terreno, terriccio, compost); cioè gli ingredienti necessari a compere un ciclo completo di produzione.
I primi esperimenti hanno concluso con successo un ciclo di produzione di zafferano, mentre al momento si stanno conducendo prove per lattuga e pomodoro. “Il sistema è un vero e proprio downgrade del Microcosmo, il primo simulatore di campo hi-tech destinato alla ricerca scientifica mai realizzato in Italia per la coltivazione di piante al chiuso e in ambienti estremi” ha spiegato Luigi d’Aquino, ricercatore ENEA del Laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi. “Rispetto a Microcosmo questo dispositivo è più semplice ed economico da gestire, consente di coltivare al chiuso anche in ambienti domestici con buone rese produttive, consentendo anche al singolo cittadino di diventare produttore senza dover necessariamente avere particolari competenze o sostenere costi proibitivi”.